logo eureka

Leggere è importante. Lo sentiamo ripetere, in diverse circostanze e in vari contesti, da sempre. Ma, quando parliamo di bambini molto piccoli, il come, il quando, e il che cosa è spesso lasciato alla buona volontà e all’improvvisazione degli educatori, siano essi professionisti o genitori alle prime armi.

Eureka! si è posta il problema e ha avviato una stretta collaborazione con il LIEPP1 di Parigi.

Dall’analisi delle ricerche a livello internazionale emerge che la lettura in famiglia è una pratica diffusa ma rara nelle famiglie meno istruite e più povere. Molti genitori pensano anche che non sia praticabile con i bambini in “età da nido”, “mentre sappiamo, al contrario, che iniziare la lettura parentale, cioè all’interno del gruppo familiare, sin dal secondo anno di età è essenziale per lo sviluppo socio-cognitivo ed emozionale del bambino, sviluppo che conosce proprio nella fascia 2-4 anni un momento particolarmente decisivo per la sedimentazione di capacità e atteggiamenti decisivi per le abilità comunicative successive”, come afferma il professor Barone di Sciences Po.

Inoltre, nelle famiglie dove la lettura di libri è praticata, molto spesso questa coinvolge solo la madre (e non il padre o altre figure parentali) e il bambino è relegato ad un ruolo di ascolto passivo, quindi l’interazione genitori-figli è piuttosto limitata e unidirezionale.

La lettura in famiglia, con un approccio dialogico, può invece fare la differenza: potenziare lo sviluppo linguistico dei bambini, ampliare il loro vocabolario, potenziare le loro capacità interpretative e narrative. A loro volta, queste competenze linguistiche sono fattori determinanti per la riuscita scolastica successiva e per la prevenzione degli abbandoni scolastici precoci e dei fenomeni di ritardo e dispersione scolastica.

Da queste premesse ha preso avvio la sperimentazione del Dialogical Reading, la nuova metodologia di intervento di lettura interattiva sviluppata dal LIEPP e collaudata con successo nei nidi gestiti da Eureka. La sperimentazione è stata possibile grazie al progetto Un due tre stella, finanziato da Con i bambini, il fondo che supporta le attività di contrasto alla povertà educativa.

Il primo passo necessario a questo approccio poggia sull’idea che sia necessario informare i genitori dei benefici di un avvio precoce della lettura, estesa alla rete parentale più ampia, spiegarne i benefici e accompagnare questa pratica con laboratori che mostrano concretamente come leggere libri al fine di aumentare il coinvolgimento dei bambini e di arricchire più efficacemente il loro sviluppo linguistico e cognitivo.

I risultati al termine del primo anno di sperimentazione evidenziano un effetto non uniforme: si rileva un incremento non sostanziale delle competenze dei bambini di famiglie italiane e con competenze di vocabolario medie o alte, mentre viene rilevato un effetto più significativo sui bambini di famiglie allofone o bilingui. Il metodo sperimentato, quindi, impatta sulle famiglie meno istruite e con un forte background migratorio, ovvero le famiglie più a rischio di povertà educativa.

1Laboratoire Interdisciplinaire pour l’Evaluation des Politiques PubliquesSciences Po, unità di ricerca di eccellenza finanziata dal Ministero dell’Istruzione francese e riconosciuta a livello internazionale.

Leggi anche
Usa e getta o economia circolare. Tu cosa scegli?

L’Unione Europea si è espressa con chiarezza in risposta all’emergenza planetaria causate dalle varie forme di inquinamento e..

Leggi di più
La Ricotta

Se la storia del formaggio ha una tradizione millenaria, la ricotta non è da meno. Così sembra leggendo..

Leggi di più
Conciliamo vita e lavoro

Essere donne in Italia è ancora difficile. Avere dei figli anche. Se poi ami lavorare con soddisfazione e..

Leggi di più